Cure Termali


CURE INALATORIE


INALAZIONI E AEROSOL

Inalazioni caldo-umide

Per inalazioni caldo-umide si utilizzano apparecchi in grado di frammentare l'acqua minerale in particelle, formando un getto di vapore, ad una temperatura ottimale di 37-38 °C, che viene inalato dal paziente.

Nella inalazione a getto diretto la pressione del vapore caldo sull'acqua minerale determina la formazione di particelle d'acqua delle dimensioni di circa 100 µ.Il paziente si posiziona di fronte all'apparecchio, ad una distanza di circa 20-25 cm dal beccuccio erogatore ed inala con il naso e/o con la bocca il vapore erogato. 

Aerosol


Gli aerosol termali sono costituiti da fini particelle di acqua minerale in grado, secondo le dimensioni, di raggiungere anche le diramazioni più distali dell'albero respiratorio. Esistono diversi apparecchi per l'erogazione di questa metodica che si differenziano sia per le modalità attraverso le quali l'acqua minerale viene frammentata, sia per le dimensioni delle particelle prodotte.

Gli apparecchi utilizzano aria compressa, alla pressione di 0,5-1 atmosfere per ottenere particelle di diverso diametro; quelle superiori ai 3-5 µ si arrestano alle vie aeree superiori mentre quelle inferiori ai 3 µ raggiungono i distretti respiratori inferiori.

INSUFFLAZIONI

Le insufflazioni pertubariche endotimpaniche costituiscono una metodica crenoterapica impiegata per effettuare un intervento mirato a livello della tuba di Eustachio, della cassa del timpano e dei componenti dell'apparato di trasmissione dell'orecchio medio.

L'impiego di questa tecnica trova indicazione elettiva nella prevenzione e terapia dell'ipoacusia rinogena conseguente prevalentemente a processi flogistici a carico delle prime vie respiratorie e che può dare esito a sordità.


FANGOTERAPIA E BALNEOTERAPIA


FANGOTERAPIA

Il fango è il risultato di fenomeni chimici, chimico-fisici e biologici che si verificano per la commistione di una componente solida (argilla) con una componente liquida (acqua termo-minerale).

Le acque minerali, oltre che con i minerali, contribuiscono al processo di maturazione del fango anche attraverso l'apporto di microorganismi ed alghe (componente organica).
La fangoterapia viene effettuata in appositi camerini, dove il paziente accede alla terapia preferibilmente al mattino a digiuno e comunque a digestione ultimata; l'applicazione del fango sulla superficie corporea è affidata a personale esperto che segue le direttive indicate dal medico termale; il fango viene uniformemente distribuito sulla superficie cutanea della regione o delle regioni da trattare in uno spessore di circa 3-10 cm., alla temperatura di 45-50 °C. Il paziente viene successivamente ricoperto da lenzuola, tele cerate e coperte per ridurre la dispersione del calore.

La durata di ogni applicazione è di 15-20 minuti.


Al termine della seduta il paziente si sottopone ad un bagno o ad una doccia di pulizia con acqua di rete o minerale, alla temperatura di 37-40 °C. Successivamente si trasferisce in una cabina (singola o per più persone) dove, opportunamente coperto, soggiorna per circa 30 minuti in posizione sdraiata o semisdraiata. Questa fase della terapia viene definita "reazione".
Durante questo tempo continuano le reazioni biologiche indotte dalla fangatura, gli adattamenti delle funzioni corporee allo stress e l'azione terapeutica complessiva del fango. L'effetto più evidente è costituito dalla intensa sudorazione che comincia durante l'impacco di fango e continua nel periodo di reazione.
Un ciclo di fangoterapia comprende in media 12-15 applicazioni a cadenza giornaliera, fino ad una durata massima di tre settimane.

BALNEOTERAPIA

Le insufflazioni pertubariche endotimpaniche costituiscono una metodica crenoterapica impiegata per effettuare un intervento mirato a livello della tuba di Eustachio, della cassa del timpano e dei componenti dell'apparato di trasmissione dell'orecchio medio.
L'impiego di questa tecnica trova indicazione elettiva nella prevenzione e terapia dell'ipoacusia rinogena conseguente prevalentemente a processi flogistici a carico delle prime vie respiratorie e che può dare esito a sordità.


DOCCE NASALI


DOCCE NASALI MICRONIZZATE

La doccia nasale micronizzata permette un adeguato trattamento della mucosa delle fosse nasali e del rinofaringe con notevole riduzione degli effetti algici. Per questo motivo va preferita nelle forme di marcata iperreattività delle mucose.

La tecnica consiste nell'immissione a pressione nelle fosse nasali di acqua minerale nebulizzata costituita da grosse particelle acquose (circa 20-30 micron di diametro).Si esegue facendo aderire alle narici un'apposita ampolla (rino-jet) collegata all'apparecchio tramite tubi di gomma in grado di immettere il getto di nebbia a temperatura ambiente nelle fosse nasali e di raccogliere le secrezioni reflue scaricandole all'esterno.

La nebbia micronizzata possiede maggiori capacità di penetrazione è quindi da preferire nelle affezioni delle cavità paranasali e delle tube di Eustachio.


IRRIGAZIONI VAGINALI


Le irrigazioni vaginali utilizzano irrigatori dotati di controllo della temperatura (37-40 °C) e della pressione di caduta dell'acqua minerale.

L'acqua minerale viene introdotta in vagina utilizzando cannule vaginali sterili monouso collegate all'irrigatore tramite un raccordo in gomma; per ogni applicazione sono impiegati circa 2-5 litri di acqua in una durata complessiva di circa 15-20 minuti.

Circa le indicazioni terapeutiche alle irrigazioni vaginali si ricordano che le azioni antiinfiammatorie, antisettiche, decongestionanti e detergenti possedute dalle acque vengono utilizzate per combattere processi infiammatori cronici vaginali, del collo dell'utero, dell'endometrio, delle salpingi e per la prevenzione di fenomeni cicatriziali ed aderenziali che possono causare sterilità di tipo funzionale o meccanico (sterilità tubarica, uterina, etc.).

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